Le grandi epidemie nella storia dell’umanità

Le grandi epidemie nella storia dell’umanità

I BATTERI SONO, E SONO SEMPRE STATI, LA FORMA DOMINANTE DI VITA PRESENTE SULLA TERRA

• Gli uomini vissero di caccia e Introduzione raccolta di radici e bacche per circa 1,5-2,0 milioni di anni (fino a 10.000 anni fa) e, nonostante le molte avversità (carestie, conflitti) la popolazione crebbe con colonizzazione delle regioni tropicali e temperate dell’Africa e dell’Asia.
• Essi vivevano in villaggi di 100-200 persone e si muovevano in continuazione alla ricerca di nuove prede.

Introduzione

• Le epidemie ebbero inizio quando gli uomini incominciarono ad aggregarsi in comunità stabili.
• L’aumento della popolazione rese rapidamente insufficiente il cibo naturale e spinse gli uomini a praticare l’agricoltura e l’allevamento del bestiame.

Le Origini

Già allora, comunque, esistevano patologie quali zoonosi (trichinosi, tularemia, tetano, schistosomiasi, , leptospirosi) e parassitosi interne o esterne.
• Altre infezioni erano rappresentate da salmonellosi e, forse, dalla sifilide.

• Nonostante le difficoltà, la popolazione umana si espanse ulteriormente e molto rapidamente.
• Le famiglie divennero sempre più numerose anche perché più figli significavano più braccia per i lavori agricoli.
• Si formarono dei vasti aggregati con alte concentrazioni di uomini ed animali.
• Gli uomini entrarono quindi in contatto con agenti infettivi degli animali d’allevamento e, successivamente, di quelli attratti nei loro insediamenti dalle migliori condizioni ecologiche (ratti, insetti).
• L’assenza di smaltimento dei rifiuti e degli escreti favoriva il proliferare di animali parassiti.

Malattie in comune con gli animali

• Cane: 65
• Bovini: 50
• Ovini: 46
• Suini: 42
• Equini: 35
• Pollame: 26

• Anche l’acqua divenne sorgente d’infezioni quali schistosomiasi e colera nonchè di diffusione delle zanzare Anopheles, vettrici del parassita responsabile della Malaria.
• Infine gli uomini entrarono in contatto con altri vettori di agenti infettivi come zecche, pulci e pidocchi.

Sistema immunitario

• Un sistema immunitario efficiente è sempre stato il cardine per la sopravvivenza alle malattie infettive.
• Se, però, l’arrivo di un nuovo microrganismo, soprattutto se molto aggressivo, trova un sistema immunitario impreparato, non si può avere una una rapida risposta in tutti i contagiati.
• Si verifica, di conseguenza, una grande moria con selezione degli individui più forti, che, a loro volta, generano discendenti più resistenti.

Le Grandi Epidemie

• E’ stata, quindi, la vita in comunità a favorire, in prima battuta, la trasmissione di malattie per via aerea (morbillo) o contatto diretto (vaiolo), i cui agenti infettanti si erano rapidamente adattati all’uomo e determinavano l’insorgere di epidemie in grado di decimare la popolazione.

La Malaria

• La Malaria è causata dal protozoo Plasmodium (4 specie) trasmesso dalla zanzara Anopheles durante la puntura.
• La forma più pericolosa è quella causata dal P.falciparum, agente della febbre terzana maligna o malaria perniciosa.

La Malaria

• Laveran, nel 1880, aveva scoperto che i parassiti colpivano i globuli rossi
• La trasmissione tramite zanzare fu dimostrata da Ronald Ross nel 1882
• Contemporaneamente, Grassi scoprì che erano solo alcune specie di zanzare Anopheles che trasmettvano l’infezione.

Tipici luoghi di riproduzione delle Anopheles

EPIDEMIOLOGIA

Ogni anno:
• 500 milioni di casi.
• muoiono 1-3 milioni di bambini.
• 25.000 casi annui nei viaggiatori, dei quali 150 risultano fatali.

La Malaria in Sardegna

• Era una vera piaga che rendeva l’isola inospitale. La vittoria avvenne anche ad opera del prof. G.Brotzu convinto assertore che lo sviluppo della regione sarebbe stato possibile solo eradicando la Malaria.
• Con l’aiuto fondamentale della Rockfeller Foundation fu intrapresa la Campagna Antimalarica tramite l’ERLLAS e le Province irrorando con il DDT tutti i focolai larvali e le abitazioni private tra il 1947e il 1950.

Perché la malaria da P. falciparum può essere mortale?

• Il parassita si moltiplica nei GR di qualsiasi età mentre il Plasmodio della terzana benigna preferisce i reticolociti che, ovviamente, sono in numero minore.
• Se una zanzara Anopheles inietta anche un solo sporozoita, dopo 1 settimana saranno liberati dal fegato 20-40.000 merozoiti che inizieranno a moltiplicarsi per 20 (16-32) ogni 48 ore.

Crescita esponenziale (20 x ogni 48 h)

• 20.000 parassiti diventano 25.000 miliardi dopo 7 cicli replicativi ogni 48h = 14 gg.
• Il numero dei GR nel sangue circolante è: 5000 miliardi/cc x 5000 cc (5 litri di sangue) = 25.000 miliardi.

• Non appena parassitati i GR si deformano assumendo un aspetto sferico e bozzuto.
• Questi GR tendono ad occludere i capillari cerebrali.
• Susseguono ipoglicemia e anemia con coma cerebrale.

Terapia e profilassi

• Attualmente la malaria può essere facilmente prevenuta sia nei PVS (zanzariere impregnate di insetticida) sia nel viaggiatore (chemioprofilassi).
• Per il trattamento sono disponibili diverse classi di farmaci, tutti molto efficaci e combinabili.

 

Perché la mortalità è ancora elevata?
• Difficile far apprendere e applicare alle popolazioni rurali le norme di profilassi.
• Non disponibili, in estrema periferia, i farmaci più efficaci, ma molto più costosi.
• Mancata disponibilità di un vaccino.

La Peste

Grave infezione, sostenuta dalla Yersinia pestis, trasmessa all’uomo dalla pulce (Xenopsylla cheopis) del topo.

 Tre forme cliniche:
Linfoghiandolare: peste bubbonica, in genere benigna
Setticemica: da iniezione diretta di microrganismi nel grande circolo o da disseminazione della forma bubbonica
Polmonare: da localizzazione polmonare dopo la fase linfoghiandolare; altamente contagiosa per via aerea, responsabile delle epidemie di proporzioni catastrofiche

Il topo più pericoloso è il Rattus rattus, il topo di campagna, che vive a contatto dell’uomo. La Yersinia pestis causa epizoozie nei topi. Quando si verifica una grande moria di topi, moltissime ed affamatissime pulci cercano nuovi ospiti sui quali nutrirsi. Già nell’antichità si sapeva che la moria e/o la sparizione dei topi precedeva alla comparsa della peste. Le pulci si infettano anche sull’uomo che, in caso di morte,viene abbandonato per altri ospiti.

Trasmissione

• La Yersinia pestis si moltiplica molto rapidamente (1/2-1h) causando una setticemia fulminante.
• Prima di morire il paziente contagia con la tosse i familiari e col sangue le pulci.
• L’alta mortalità semina il terrore nella popolazione che ripara altrove contribuendo alla diffusione della pestilenza tramite i soggetti appena contagiati, e le loro pulci.

• La zona d’origine della peste si trova tra India e Tibet proprio perché anche il Rattus rattus traeva le sue origini da tali territori.
• La prima epidemia documentata avvenne durante l’Impero Bizantino causando la perdita del 25% della sua popolazione.
• Fu chiamata Peste di Giustiniano (circa 542 dC); si espanse ad Oriente per poi colpire nuovamente il Mediterraneo nei due secoli seguenti.

Fu però il II ciclo che ebbe effetti devastanti sulla popolazione mondiale

• Fu chiamata la Morte Nera
• Cominciò intorno al 1300 in Asia per espandersi progressivamente negli altri continenti
• In Europa morirono 20 milioni di persone tra il 1347 ed il 1350
• Il secondo ciclo di peste continuò a causare epidemie che cessarono solo nel 1800
• Le cause della pandemia della peste furono: L’espansione dell’Islam – Le Crociate –
L’Imperialismo dei Turchi Ottomani – Le conquiste dei Mongoli.

Credenze popolari

• Si credeva che la Peste avesse origine all’interno del corpo o che fosse causata dai miasmi che
emanavano i corpi in putrefazione
• Si credeva, inoltre, che fosse una punizione divina per gli uomini peccatori
• Durante le epidemie dalle proporzioni catastrofiche i superstiti erano terrorizzati e vedevano in chiunque si avvicinasse un potenziale “untore”
• Spesso, in quel clima di terrore della morte che si sentiva così vicina, anche madre, fratelli o figli
piccoli potevano essere visti come esseri pericolosi e, quindi, allontanati.

La Peste in Italia

• Il Boccaccio descrive la Peste del 1348 sottolineando che anche il toccare le vesti contagiava la malattia
• L’aria era irrespirabile per via dei miasmi della putrefazione delle migliaia di cadaveri che non si
riusciva a seppellire
• La gente incominciò a seguire i funerali portando con sé dei fiori odorosi
• Sembra che così abbia avuto origine l’usanza d’inviare fiori per i funerali
• Il Manzoni descrive la Peste del 1630-31 che causò 1.5 milioni di morti solo in Italia.
• Ne “I promessi sposi” oltre alla descrizione dell’impatto devastante dell’epidemia e delle nefandezze perpetrate ai danni dei malati dai “turpi monatti”, Manzoni ci regala momenti di toccante commozione come nell’episodio della “madre di Cecilia” (Scendeva dalla soglia d’uno di quegli usci…)
• La paura degli “untori” aveva fatto sì che fossero eretti, quasi in ogni piazza, i palchi per la giustizia sommaria di coloro che potevano anche solamente destare un minimo sospetto di voler contagiare la peste.

La Peste in Europa

• Dall’inizio del 1700 l’Europa fu risparmiata dalle nuove epidemie per via del “cordone sanitario” (la frontiera Asburgo-Ottomana), formato da oltre 100.000 uomini, organizzato dall’Austria in Ungheria

La Peste a Cagliari – La Festa di Sant’Efisio

Efisio fu considerato un martire perché dopo la conversione, non abiurò la fede cristiana e fu decapitato a Nora nel 303 dC per ordine di Diocleziano.
Nel 1656 la peste, che già imperversava in altre città sarde, arrivò a Cagliari decimandone la popolazione.
Fu invocata la protezione del martire che, prima di morire, aveva chiesto a Dio di proteggere la città di Cagliari.
La peste, miracolosamente, cessò. Allora fu fatto voto di portare ogni anno il simulacro del Santo da Cagliari a Nora, lungo il percorso del martirio.
Nel 1665 a Londra la peste, descritta da Defoe, causò moltissime vittime.
I provvedimenti per contenerla consistevano nello sbarrare le uscite delle case ove si erano verificati casi di peste e farle sorvegliare.
I parenti, sani ma rinchiusi, cercavano in tutti i modi di fuggire contribuendo alla diffusione della malattia.

 
La Peste (Il terzo ciclo)

• Il terzo ciclo ebbe inizio alla fine del XIX secolo localizzandosi a Hong Kong e Bombay ma non risparmiando i grandi porti internazionali come S.Francisco.
• Il bacillo della Peste venne isolato da Alexander Yersin, un batteriologo franco-elvetico, in contemporanea con Kitasato, a Hong Kong nel 1894
• Simson riscontrò il bacillo nei ratti morti e ipotizzò la trasmissione attraverso le pulci
• Haffkine, a Bombay, preparò il primo vaccino

• Nel 1910 la peste era presente in tutti i continenti eccettuata l’Australia.
• Dopo il 1920, grazie alla regolamentazione internazionale, il terzo ciclo fu messo sotto controllo dopo aver causato 26 milioni di casi con 12 milioni di decessi.
• Attualmente si verificano casi sporadici ma la Yersinia pestis è considerata un potenziale agente
per azioni di bioterrorismo.

LA PESTE COME ARMA BIOLOGICA

• La peste fu utilizzata come arma biologica già nel 1346 durante l’assedio di Kaffa in Crimea
• Venivano catapultati all’interno della città i corpi dei morti di peste (con le pulci che nessuno prendeva in considerazione).
• I giapponesi sperimentarono la peste sui prigionieri di guerra causando 3000 vittime.

• Essi riuscirono a diffondere la peste in Cina gettando pulci infette contenute in bombe d’argilla.
• I Russi riuscirono a preparare una forma aerosolizzata, multifarmacoresistente, che poteva essere lanciata anche con i missili intercontinentali.
• La forma aerosolizzata causerebbe un’epidemia catastrofica di peste polmonare in una popolazione senza difese immunitarie.
• L’OMS ha calcolato che 50 Kg di aerosol lanciati su una città di 5 milioni d’abitanti causerebbero 150.000 casi di peste con 80-100.000 ricoveri in ospedale e 35.000 decessi.

CONCLUSIONI

• Malattia ormai rara, la Peste, che ha causato disastri senza eguali nella storia dell’umanità uccidendo anche la metà delle popolazioni colpite, cambiando il corso della storia, è rimasta un termine molto usato nel linguaggio comune che evoca sempre terrore nell’immaginario collettivo.
• Rimane aperto il problema della guerra biologica che, purtroppo, non riguarda solo la Yersinia
pestis.

 

fonte informazionescomoda